venerdì 4 dicembre 2009

Nuovo / vecchio

Questo blog non mi appartiene più... proprio no!
In passato avevo un blog, che ho deciso di chiudere nell'estate - autunno 2007...
Poi ho aperto questo, che mi ha accompagnata per altri due anni circa... e ora che siamo agli inizi di dicembre 2009 lo chiudo. Logicamente non lo chiuderò virtualmente, ma lo lascerò a se stesso... lascerò che chi lo trovi lo legga e ne deduca quel che desidera. Ma non sono più io quella che si legge qui dentro.
In più, che dire, la Spagna si avvicina... lo sanno ancora in pochi che parto, e mancano esattamente 38 giorni!

Ora aprirò un altro blog, lentamente lo costruirò, e farà parte di me!
Vi posterò il link :-)

mercoledì 23 settembre 2009

Vaffanculo!

Vaffanculo al morbo di crohn
Vaffanculo all'amenorrea
Vaffanculo al pentacol
Vaffanculo all'intolleranza al lattosio
Vaffanculo alla mia dieta alimentare
Vaffanculo al tumore di mia nonna
Vaffanuclo al fatto che non riesco ad andare avanti con gli esami
Vaffanculo alla segreteria erasmus di Trieste
Vaffanculo a questi esami che mi fanno schifo
Vaffanculo alla mia twingo distrutta
Vaffanculo al collare che devo portare
Vaffanculo a chi non mi vuole bene
Vaffanculo a chi mi fa soffrire
Vaffanculo a chi, quando parlo, mi sbadiglia in faccia
Vaffanculo a chi mi prende in giro

...sono stufa... sono stanca...

mercoledì 26 agosto 2009

Le donne in rinascita

Dedicato a mia Mamma che ha subito un lutto; a Yola che si sta trasformando; a Simona che cerca di dimenticare; a Nunzia che le è stata vomitata addosso tutta la verità; a Monica che ricerca perennemente un Uomo; alle mie amiche di pancia che sanno chi è il Sig. Crohn; a Stefania che si agita per ricercare se stessa; a Torty che cerca di metabolizzare un dolore tanto grande; a Eleonora che ha vissuto un anno analogo; e a me stessa... soprattutto a me stessa...

"Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi, dopo la catastrofe, dopo la caduta, che uno dice è finita. No. Finita mai, per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina antiuomo che ti fa la morte o la malattia. Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina hai un esame peggio che a scuola. Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà, deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare. Così ogni giorno e questo noviziato non finisce mai, e sei tu che lo fai durare. Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo, che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno si infiltri nella tua vita. Peggio, se ci rimani presa in mezzo tu, poi ci soffri come un cane. Sei stanca. C'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto, e così stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre. "io sto bene così, sto bene così, sto meglio così" e il cielo si abbassa di un altro palmo. Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasque, in quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima, ed è passato tanto tempo e ce ne hai buttata talmente tanta, di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio, perché non sai più chi sei diventata. Comunque sia andata, ora sei qui. E so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento. Dovunque fossi, ci stavi stretta. Nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine, ed è stata crisi. E hai pianto. Dio, quanto piangete ragazze... Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino. Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance. E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate ragazze. Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore. "perché faccio così?" "com'è che ripeto sempre lo stesso schema?" "sono forse pazza?" Se lo sono chiesto tutte. E allora... vai, giù con la ruspa nella tua storia, a due, quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli, un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi? E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque. Ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti. Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova "te", perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima, prima della ruspa. Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente, innamorarsi di nuovo di sé stessi o farlo per la prima volta è come un diesel, parte piano. Bisogna insistere, ma quando va in corsa... E' un'avventura ricostruire sé stesse, la più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende, o dal taglio dei capelli. Io ho sempre adorato donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo. Perché tutti devono vedere e capire "attenti il cantiere è aperto stiamo lavorando per voi... ma soprattutto per noi stesse". Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia, per chi la incontra e per se stessa. E' la primavera a novembre, quando meno te la aspetti."


Jack Folla - Diego Cugia

lunedì 24 agosto 2009

Una giornata particolare

Qualche giorno fa Clarice mandò una mail ad una persona estremamente importante per lei, non ricevette risposta; nonostante ciò, credendo fermamente nell'amore che aveva legato lei e il diretto interessato, si organizzò per la serata che gli aveva promesso: un invito a cena per le ore 20.00, per cercare di risaldare un rapporto... un invito a cena che sarebbe dovuto esser chiarificatore e riappacificatore.
Andò a far la spesa e verso le 18.00 iniziò a cucinare, non sapendo nemmeno se lui sarebbe mai venuto, ma ottimista e carica d'emozioni stava cucinando per una persona a cui voleva molto bene.
Peperoni ripieni di tacchino e pomodorini, orecchiete con salsiccia e zucchine e per finire una macedonia era il menù della serata.
Erano quasi le 20.00, mancava circa un quarto d'ora, giusto il tempo per incipriarsi e mettersi un po' di trucco sugli occhi... aveva anche pensato al vestito: una bella maglia bianca con dei pantaloni neri da abbinare ai nuovi orecchini che aveva comperato il giorno prima alla manifestazione medievale.
Ormai erano le 20.00, e benchè nessuno le aveva dato alcuna conferma per la cena lei aveva preparato la tavola con gran cura: piatti e posate si intonavano coi bicchieri per il vino che stava in frigo (un bianco di Villa Rusiz).
Ormai erano le 20.15 e nessuno ancora suonava...
Alle 20.30 capì che nessuno sarebbe arrivato.
Mangiò il suo peperone e la sua porzione di orecchiette, prese una scodella e ci mise dentro un po' di macedonia da mangiare davanti la TV.
La cosa positiva, pensò sorridendo: dovrò lavare meno piatti...
Chinò nuovamente il viso sulla scodella di macedonia e continuò a mangiare, facendo finta che nulla fosse mai successo.

La sua amica le suggerì che forse non era mai arrivata l'e-mail. "perchè mai?" chiese Clarice... perchè qualche giorno prima che lei spedisse la mail era arrivata una notifica che avvertiva che stava per scadere il contratto per quella casella di posta.
Infatti a Clarice era venuto il dubbio più volte e avrebbe volentieri inoltrato la mail ad altri indirizzi, ma aveva paura di risultare petulante, pesante, opprimente.
Avrebbe potuto chiamare il suo amico Tayne, che sicuramente le avrebbe detto: si la casella è ancora attiva, oppure no la casella non è più attiva.

Quel che desidera pensare adesso è che l'e-mail sia certamente arrivata, ma questa persona non ha più alcun interesse a risanare un rapporto.

Ora è seduta sul divano che mangia la sua macedonia assieme ai gatti che le siedono accanto guardandola negli occhi.

martedì 28 luglio 2009

Fase 1

E così ebbe inizio la cura farmacologica...
PENTACOL 800 mg compresse

Sto passando momenti di sconforto molto forti perchè mi sento sola difronte a ciò che sto vivendo, forse un cardiopatico, forse un diabetico, forse un altro cronhiano potrebbe capire cosa significa prendere 3 pastiglie al giorno, fisse per mesi...
Sono un po' triste perchè ciò che sento dentro è difficile da spiegare agli altri, da esternare e devo sempre nascondere tutto dietro un sorriso, dietro un atteggiamento simpatico e solare, anche quando nell'intestino mi si scatena l'inferno, anche quando corro in bagno, anche quando mi sento male perchè mangio la roba fritta che non dovrei nemmeno vedere da lontano...

Sto lentamente smettendo di bere il caffè, e il prossimo obiettivo e dire "ciao ciao" alla mia passione da tabagista, in futuro eliminerò la birra, il vino, l'alcol in toto e così via finchè il drago che sputa nella mia pancia non smetterà di esistere.

Vorrei tornare indietro di un anno, due anni, correre dai dottori e dirgli: guardate che a distanza di pochi mesi svilupperò quel che ho...
Vorrei mandare a cagare Cattinara, anzi il Dottor Antonio Vram, perchè non è stato in grado di farmi una colonscopia come si deve; vorrei mandare a cagare il laboratorio di analisi di Cattinara perchè non sono stati in grado di trovare il sangue nelle feci, che si vede chiaro e tondo nelle foto del mio intestino e che innumerevoli volte ho mostrato a mia mamma: feci con sangue e muco tendo a dire ad ogni dottore che mi visita.

Vorrei parlare con quel maledetto Dio e chiedergli perchè a me, chiedergli perchè mi ha fatto passare dei mesi di merda.
Vorrei prender carta e penna e fare una simpatica scaletta di ciò che mi è accaduto nell'ultimo anno, un anno pesantissimo, che non auguro a nessuno.
Questa famiglia si è trovata a toccare il fondo da ogni punto di vista... e io, lo dico sinceramente, mi sono sentita sola, veramente sola: bene o male tutti erano impegnati a stare accanto a mia nonna e a mia mamma...
Moltissime volte sono stata zitta, ho mentito sul "come te sta?", quando la pancia bruciava e nemmeno un ghiacciolo avrebbe spento le fiamme. Moltissime volte ho detto di star bene e magari avevo il culo infiammato per le tante volte che ero stata in gabinetto.

E ora? ora spero che tutto sia finito. Tra poco parto e chiudo definitivamente questo anno di merda che è da depennare dalla mia vita... un anno fatto di malattie, lutti, abbandoni...

mercoledì 15 luglio 2009

Nuoterò con te ma contro di te

Voglio dedicare questo libro "Nuoterò con te ma contro di te" (di Teresa Cioni) a tutte quelle persone che hanno saputo starmi vicino in quest'anno, e anche a chi, purtroppo non ha saputo capirmi, non è riuscito a supportarmi.
Ho perdonato chi mi ha abbandonata nel buio, e ho compreso che forse pretendevo troppo in cambio di nulla...
http://digilander.libero.it/gazzprinc/articoli/cultura3/nuotero0.html

Il 22 si torna ad Aviano!
Non è importante come io stia adesso, è importante che voi sappiate che "ci sto provando, tutto il resto non conta..."

domenica 21 giugno 2009

Riflessione conclusiva

Ieri sera ho avuto modo di parlare a lungo con una ragazza... che mi ha fatto aprire gli occhi su moltissime cose; un po' le stesse cose di cui mi parla la mia psicoterapeuta (ormai ex psicoterapeuta); un po' le stesse cose che mi trasmette il mio organismo attraverso la malattia.
Quando ci si trova davanti ad un bivio... che si fa? tanti attendono, tanti pensano, tanti invece si buttano sia un po' a destra, che un po' a sinistra; altri decidono per una strada soltanto...
ed è così che il mio organismo, attraverso la patologia, che fa'? rimane ancorato a questo bivio... non sa cosa tenere nel corpo, nè cosa lasciar andare... è un problema di discernimento radicato nella mia psiche, che non ha saputo accogliere le grida di aiuto, e che dunque si è riversato ormai in maniera cronica sull'organismo.
Bè, è da una vita che io vivo ancorata ai bivi. Perchè dover scegliere quando le cose possono accadere da sè? ...infatti il non scegliere mi ha portato soltanto guai fino ad ora... sia in campo personale, che sentimentale, nonchè "lavorativo".
C'è la destra e c'è la sinistra, entrambe con altrettante possibilità e con altrettanti bivi... e sinceramente, a posteriori, mi chiedo: e una volta che rimango ferma davanti al bivio? non accadrà nulla: il pensare non muove di certo le azioni... non è il potere della mente a far accadere le cose (almeno io la vedo così...); invece l'agire, che sia con la luce aperta o con la luce chiusa, o con un minuscolo lumino o una candela, ci fa smuovere da questa situazione di stasi.
Invece quel che dobbiamo fare è scegliere una strada, andare a tentoni, tastare, toccare; magari non avremo la lucidità per capire cosa fare e ci prenderemo un sacco di testate, ma così facendo avremo sicuramente capito che quella strada ci fa prendere testate. Se invece rimaniamo fermi al bivio, non sapremo mai cosa ci riservano le varie possibilità, ci roderemo l'interno e svilupperemo (credo di esser un bellissimo esempio io) patologie autoimmuni e croniche...

























Mi ci son voluti non pochi mesi per capire questa cosa, ed è stato con l'aiuto di una persona, scoperta forse per caso (che oggi devo ringraziare), che ho capito cosa devo fare ora, oggi, per sentirmi realmente bene. Questa persona è un ragazzo che ho scoperto nella mia vita essere più presente di quanto pensassi, una persona presente da parecchi anni ma che non avevo mai valutato con occhi diversi; una persona che quando ero ad Aviano era presente, una persona che quando ero a casa seduta sul gabinetto era presente; una persona che devo ringrazire perchè realmente interessata. Ha saputo rispettare i miei tempi ed ha sorriso quando gli ho detto che non posso più mangiare il gelato...
Mi ha fatto capire l'importanza errata che io dessi agli altri rispetto a quella che dovrei dare a me; mi ha fatto capire quanto è importante il singolo rispetto al gruppo...
Eppure dopo un po' mi ha fatto intendere che la mia strada, sotto certi aspetti, è un'altra. Con questa persona, sì, ho riscoperto l'amore, ma non nel modo che potete intendere voi... ho riscoperto un lato dell'amore che credevo perduto.
E quindi, grazie ed a causa di lui, mi sono trovata per l'ennesima volta davanti ad un bivio. Ormai la psicoterapeuta non c'è più, e non perchè sia morta, semplicemente perchè ha visto che da sola sono uscita da una situazione di merda che sfido chiunque a vivere. E pochi giorni fa mi ha detto che per quanto le riguarda non ho più bisogno della terapia...
Questa volta, trovatami dinanzi al bivio, ho scelto in fretta. Di mezzo c'erano (ci sono) la mia vita sentimentale, la mia vita emotiva, la mia sensibilità, il mio passato, il mio presente, il mio futuro, ed il mio erasmus in Spagna. Ho ragionato, cercando di vedere oltre le apparenze, cercando di conciliare per quanto possibile la ragionevole mente col l'istintivo cuore/sentimento; e alla fine ho concluso, nonchè agito. In qualunque modo si risolveranno e si svilupperanno le cose a cui io ho dato l'imput sarò serena... perchè ho scelto, anzichè rimanere imbambolata fissa in un punto senza coraggio di scelta.

[Sto ingrassando nuovamente :-) dai 48 che avevo ero passata a 39 kg, con un picco minimo di 37... e attualmente peso quasi 43 kg. Vorrei far vedere a tutto il mondo il fatto che le mestruazioni mi sono tornate dopo mesi di ciclo artificiale. Purtroppo ci sono persone che mi hanno salutato nel mio momento peggiore, attorno a febbraio marzo e che ora non vedono in me questi cambiamenti; mi dispiace principalmente per loro perchè avranno, in futuro, un'opinione di me realmente diversa da come sono... e forse queste persone, sotto sotto, sono talmente prese da loro stesse per non ricredersi sul fatto che qualcuno, anche se immerso nella merda, possa uscirne!
Mi dispiace per chi, quando passo per la mensa mi guarda con gli occhi di quando si vede una ragazza anoressica; mi dispiace per chi lavora in mensa che ogni giorno mi dice che non posso mangiare solo pasta in bianco.]

Ma ringrazio col cuore alcune persone che hanno saputo capire il mio dolore in questi mesi... sono persone che forse non ho mai ringraziato realmente... e che nel momento del bisogno, benchè io abbia un carattere di merda, hanno saputo raccogliermi col cucchiaino. Persone saltate fuori dal nulla, persone che non vedevo da mesi...
A posteriori concludo che: sono strafelice di aver passato questi mesi d'inferno; e non perchè io sia un'impeccabile leopardiana pessimista, semplicemente perchè grazie alla merda ho rivalutato la gioia di vivere.