sabato 28 febbraio 2009

Serata lavorativa

Mio papà e Giorgio mi appioppano due clienti tedeschi, anzi austriaci di Salisburgo, venuti a Trieste per vedere la vecchia perla d'Austria, mi dicono.
Molto orgogliosa di ciò, perchè fino a prova contraria mia nonna era Gottinger, li servo per bene e me li curo per tutta la serata.
Mi chiedono da bere e non uno squallidissimo vino da bettola di San Giacomo, bensì il famoso FRANCHIAQUARTA... che, ok... premettendo che le mie conoscenze vinicole sono, si, limitate, ma non fino a questo punto: capisco immediatamente che il franchiaquarta, da loro chiestomi insistentemente, NON ESISTE! allora gli offro un buonissimo BERLUCCHI (buono per chi apprezza le bollicine...).
Loro lo bevono di gusto e solo dopo circa mezzora, grazie all'astuzia del papà, comprendo che il franchiaquarta era un FRANCIACORTA! ben fatta Giara, mi dico: IL BERLUCCHI è UN FRANCIACORTA!
I "gnocchi" ora mi chiedono un piatto misto per due di marinati e crudi... e io per accontentarli gli metto tutto ciò che c'è in vetrina, comprese le new entries: gamberi con noci e mela verde e salmone con funghi e rucola!
Molto soddisfatti mangiano di brutto per chiedermi in seguito un fritto misto... "mit kartoffeln" aggiunge l'uomo tedesco; ma io gli faccio notare, un po' tristemente, un po' ridendogli in faccia perchè un tedesco mi aveva chiesto proprio delle patate, che non abbiamo patate, purtroppo!
Prima di degustare il fritto misto mangiano due dondoldi, e li vedo molto soddisfatti, nonchè sorpresi!
Nel frattempo i due simpaticoni continuavano a chiedermi bicchieri di franchiaquarta (berlucchi), ma eccolo che: colpo di scena! vogliono passare ad un vino fermo... io gli offro tutto quel che abbiamo: primosic, cociancic, la viarte, villanova... e loro cosa scelgono? uno chardonnay di primosic (niente male devo dire...) ed iniziano ora la lunga bevuta del fermo!
Il tempo passa (circa 2 ore...) ed i bicchieri sul loro tavolo aumentano... fin'ora siamo a circa 10 bicchieri a testa (misto tra berlucchi e chardonnay). Una bottiglia riempie 7 bicchieri... quindi fate voi il calcolo!
A quasi fine serata gli offriamo i bicchierini di fragole e cioccolato venchi che diamo piò o meno a tutti i clienti. La signora pensa sia caviale e infatti mi domanda un pezzo di pane, ma le faccio notare che è cioccolata... quindi ride ed inizia a mangiare
Ora vogliono una grappa, ma una GRAPPA MORDBI'DA COMO OLIO mi dicono, per PULIRE GOLA, NON COUGH COUGH mi fanno capire. Cosa gli porto, cosa non gli porto? gli chiedo se vogliono un nuovo vino dolce di Pantelleria, molto buono... gli chiedo se vogliono del Marsala... ma questi NEIN NEIN GRAPPA! e allora... la Prime Uve è finita, passiamo all'antica grapperia (e si fanno fuori la bottiglia!).
Finita la grappa mi domandano altri due bicchieri di chardonnay, ma eccoli che dopo un paio di giri tornano al berlucchi, che credo ha lasciato un segno nel loro cuore, ormai!
Conclusione della serata: i due austriaci, molto soddisfatti dell'aspetto culinario, hanno bevuto 20 bicchieri in 2 passando dal berlucchi allo chardonnay, e dalla grappa allo chardonnay per tornare al berlucchi: della serie facciamoci del male!
Hanno speso qualcosa come 120€ in due e mi hanno lasciato 15€ di mancia!
DIREI BENONE!

I clienti successivi non erano dei migliori, infatti mi hanno maltrattata e, anche se non è il termine più adatto, denigrata!
Erano in tre: una vecchiaccia con un caschetto grigio, una bionda tinta dal sorriso finto ed ebete, e un vecchio con la barba che ho scoperto essere il scenografo del rossetti!
bene... la bionda mi chiede tre franciacorta... berlucchi, montenisa, monterossa, gatti... cerco di convincerla a bere il berlucchi, perchè avevamo la bottiglia già aperta! e lei mi risponde "questi li conosco tutti... mi accontenterò di un berlucchi" (come se fosse l'acqua del cesso!). Le verso i tre bicchieri e le chied se vuole qualcosa da mangiare, la sua risposta acida e maleducata è: si grazie, ma non facciamo con lei! aspettiamo qualcun'altro!
[questi sono i momenti in cui devo stare zitta, altrimenti il mio animo vendicativo e sgarbato potrebbe saltar fuori tutto d'un colpo!]
Quindi li serve Giorgio... alla bionda mette in piatto pure il slamone coi funghi e con la rucola, e la tipa sostiene che il salmone è affumicato! Le dico che non è affumicato, che anzi: è crudo! Lei, dicendomi "aspetti che chiediamo a lui e vediamo chi ha ragione" viene brutalmente smentita da Giorgio, che assiste alla scena. (da notare che la vecchia non mi ha nemmeno domandato scusa!).
Ora vogliono qualcosa di fermo, e visto e considerato che Giorgio e papà sono impegnati con altri clienti, sono obbligati a chiedere a me! Mi chiedono TUTTA LA VETRINA! E QUANDO DICO TUTTA: INTENDO TUTTA!
Non fidandosi di me attendono Giorgio che gliela ridica... chissà che io, dalla mia stupidità, non gli dicessi cavoli per capuzzi! meglio esser previdenti, no!?
Alla fine vogliono un Tocai di Villanova...
Dunque mangiano, bevono... e chiedono il conto SEPARATO! E hanno anche da ridire sul fatto che, secondo loro, chi ha fatto il conto, dunque io, ha sbagliato! perchè affermano e sostengono che c'è un calice in più "è stata la signorina" dice la bionda! La signorina, io, va la e gli fa notare che il calice che secondo loro è di troppo è proprio della bionda e che dunque la signora non ha sbagliato un bel niente!
Pagano, se ne vanno e non mi salutano!

venerdì 6 febbraio 2009

La mia morte

Ho sognato spesso situazioni nelle quali rischiavo di morire, ma sempre, riuscivo a salvarmi... o mi svegliavo, o scappavo, o facevo delle lunghe ed acrobatiche capriole.
Questa notte invece, di fronte alla morte, sono morta... durante il sogno non ho fatto nulla per scappare dalla morte. Mi sono lasciata andare.
La cosa mi sembra abbastanza emblematica, e non so se si ricolleghi più al morbo di crohn, all'ovaio policistico, alle mie caratteristiche border-line o ai miei attacchi di ansia. O forse non è nient'altro che tutto ciò mescolato... ed il sogno è solamente la ciliegina sulla torta!

Comunque...

Stavo lavorando in pescheria (di sera), quando arrivò un gruppo di cinque donne che si misero fuori ordinando una bottiglia di ribolla gialla. Una di queste donne, bionda e molto riccia, quasi dai capelli crespi, tendeva a comandare le altre, dicendo se potevano mangiare o meno. Infatti un'altra venne da me e in segreto mi ordinò qualche sardone (alici), gambero e pedocio (cozze) fritto da portare per asporto. Io rientrai e mi feci passare da mia mamma, che era dietro il bancone, 5 bicchieri e la bottiglia di vino.
Nel frattempo arrivò un uomo, barbuto, alto, vecchio, dall'aria francese e colta. Questo si piazzò davanti al bancone, ed iniziò a chiedermi se per cortesia lo servivo. Io gli dissi che doveva avere pazienza un attimo perchè stavo servendo le signore.
Lui nel frattempo si fece servire da Giorgio.
Io tornai fuori per vedere se con le cinque donne andava tutto bene. In quel momento l'uomo alto, barbuto che prima non ero riuscita a servire venne colpito da una pistola: dei signori, che probabilmente erano degli agenti segreti francesi, vestiti di blu, col giubotto antiproiettile, gli spararono, non facendo nè rumore, nè facendosi troppo notare, infatti ebbero la cortezza di sparire immediatamente.
Io riuscì a notare la scritta che aveva uno di loro, quello che sparò che era sicuramente il capo, sulla maglia di dietro. Erano quattro lettere.
Corsi dentro per dirlo a mia mamma.
...ma sapevo che le cose non sarebbero finite li...
Il giorno seguente di prima mattina ci svegliammo tutti (dormivano in pescheria, eravamo io, mia mamma, mio papà, mia sorella (?) e anche altri bambini (?)) perchè sapevamo che sarebbero tornati, per me.
Li vedevo dalla finestra che si stavano preparando, si stavano vestendo, e stavano caricando le armi.
Io mi nascosi in una specie di sgabuzzino, ma fuori dalla finestra di questo sgabuzzino si mise uno di loro che con una specie di pistola laser iniziò a colpirmi ripetutamente: tutto ciò non mi provocava dolore, ma mi stava lentamente uccidendo (forse era velenosa... forse toccava qualche punto debole, non lo so!). Io feci finta di esser morta, ma lui continuava e continuava.
Successivamente uccisero mia sorella, e mia mamma e mio papà erano disperati. Io ero morta, ma c'era la mia anima che cercava di consolare i miei. Quindi li seguivo e anzi: se potevo mi mettevo in braccio loro.
Al giorno del funerale erano presenti anche gli agenti segreti francesi che mi avevano uccisa; mia mamma li ignorò totalmente. Finito il rito funebre io mi misi in bracci suo e cercai di consolarla.
L'uomo che mi aveva uccisa era molto dispiaciuto, ma doveva farlo per ordini superiori; detto ciò venne ucciso a sua volta dall'uomo che ancora giorni prima aveva ammazzato il barbuto che io non riuscì a servire. E scappò via sulla sua macchina nera.