mercoledì 26 agosto 2009

Le donne in rinascita

Dedicato a mia Mamma che ha subito un lutto; a Yola che si sta trasformando; a Simona che cerca di dimenticare; a Nunzia che le è stata vomitata addosso tutta la verità; a Monica che ricerca perennemente un Uomo; alle mie amiche di pancia che sanno chi è il Sig. Crohn; a Stefania che si agita per ricercare se stessa; a Torty che cerca di metabolizzare un dolore tanto grande; a Eleonora che ha vissuto un anno analogo; e a me stessa... soprattutto a me stessa...

"Più dei tramonti, più del volo di un uccello, la cosa meravigliosa in assoluto è una donna in rinascita. Quando si rimette in piedi, dopo la catastrofe, dopo la caduta, che uno dice è finita. No. Finita mai, per una donna. Una donna si rialza sempre, anche quando non ci crede, anche se non vuole. Non parlo solo dei dolori immensi, di quelle ferite da mina antiuomo che ti fa la morte o la malattia. Parlo di te, che questo periodo non finisce più, che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile, che ogni mattina hai un esame peggio che a scuola. Te, implacabile arbitro di te stessa, che da come il tuo capo ti guarderà, deciderai se sei all'altezza o se ti devi condannare. Così ogni giorno e questo noviziato non finisce mai, e sei tu che lo fai durare. Oppure parlo di te, che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo, che sei terrorizzata che una storia ti tolga l'aria, che non flirti con nessuno perché hai il terrore che qualcuno si infiltri nella tua vita. Peggio, se ci rimani presa in mezzo tu, poi ci soffri come un cane. Sei stanca. C'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare, che ti vuole cambiare, o che devi cambiare tu per tenertelo stretto, e così stai coltivando la solitudine dentro casa. Eppure te la racconti, te lo dici anche quando parli con le altre. "io sto bene così, sto bene così, sto meglio così" e il cielo si abbassa di un altro palmo. Oppure con quel ragazzo ci sei andata a vivere, ci hai abitato Natali e Pasque, in quell'uomo ci hai buttato dentro l'anima, ed è passato tanto tempo e ce ne hai buttata talmente tanta, di anima, che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio, perché non sai più chi sei diventata. Comunque sia andata, ora sei qui. E so che c'è stato un momento che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento. Dovunque fossi, ci stavi stretta. Nella tua storia, nel tuo lavoro, nella tua solitudine, ed è stata crisi. E hai pianto. Dio, quanto piangete ragazze... Avete una sorgente d'acqua nello stomaco. Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata, alla fermata della metro, sul motorino. Così, improvvisamente. Non potevi trattenerlo. E quella notte che hai preso la macchina e hai guidato per ore, perché l'aria buia ti asciugasse le guance. E poi hai scavato, hai parlato, quanto parlate ragazze. Lacrime e parole. Per capire, per tirare fuori una radice lunga sei metri che dia un senso al tuo dolore. "perché faccio così?" "com'è che ripeto sempre lo stesso schema?" "sono forse pazza?" Se lo sono chiesto tutte. E allora... vai, giù con la ruspa nella tua storia, a due, quattro mani, e saltano fuori migliaia di tasselli, un puzzle inestricabile.
Ecco, è qui che inizia tutto. Non lo sapevi? E' da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così, scomposta in mille coriandoli, che ricomincerai. Perché una donna ricomincia comunque. Ha dentro un istinto che la trascinerà sempre avanti. Ti servirà una strategia, dovrai inventarti una nuova forma per la tua nuova "te", perché ti è toccato di conoscerti di nuovo, di presentarti a te stessa. Non puoi più essere quella di prima, prima della ruspa. Non ti entusiasma? Ti avvincerà lentamente, innamorarsi di nuovo di sé stessi o farlo per la prima volta è come un diesel, parte piano. Bisogna insistere, ma quando va in corsa... E' un'avventura ricostruire sé stesse, la più grande. Non importa da dove cominci, se dalla casa, dal colore delle tende, o dal taglio dei capelli. Io ho sempre adorato donne in rinascita, per questo meraviglioso modo di gridare al mondo "sono nuova" con una gonna a fiori o con un fresco ricciolo biondo. Perché tutti devono vedere e capire "attenti il cantiere è aperto stiamo lavorando per voi... ma soprattutto per noi stesse". Più delle albe, più del sole, una donna in rinascita è la più grande meraviglia, per chi la incontra e per se stessa. E' la primavera a novembre, quando meno te la aspetti."


Jack Folla - Diego Cugia

lunedì 24 agosto 2009

Una giornata particolare

Qualche giorno fa Clarice mandò una mail ad una persona estremamente importante per lei, non ricevette risposta; nonostante ciò, credendo fermamente nell'amore che aveva legato lei e il diretto interessato, si organizzò per la serata che gli aveva promesso: un invito a cena per le ore 20.00, per cercare di risaldare un rapporto... un invito a cena che sarebbe dovuto esser chiarificatore e riappacificatore.
Andò a far la spesa e verso le 18.00 iniziò a cucinare, non sapendo nemmeno se lui sarebbe mai venuto, ma ottimista e carica d'emozioni stava cucinando per una persona a cui voleva molto bene.
Peperoni ripieni di tacchino e pomodorini, orecchiete con salsiccia e zucchine e per finire una macedonia era il menù della serata.
Erano quasi le 20.00, mancava circa un quarto d'ora, giusto il tempo per incipriarsi e mettersi un po' di trucco sugli occhi... aveva anche pensato al vestito: una bella maglia bianca con dei pantaloni neri da abbinare ai nuovi orecchini che aveva comperato il giorno prima alla manifestazione medievale.
Ormai erano le 20.00, e benchè nessuno le aveva dato alcuna conferma per la cena lei aveva preparato la tavola con gran cura: piatti e posate si intonavano coi bicchieri per il vino che stava in frigo (un bianco di Villa Rusiz).
Ormai erano le 20.15 e nessuno ancora suonava...
Alle 20.30 capì che nessuno sarebbe arrivato.
Mangiò il suo peperone e la sua porzione di orecchiette, prese una scodella e ci mise dentro un po' di macedonia da mangiare davanti la TV.
La cosa positiva, pensò sorridendo: dovrò lavare meno piatti...
Chinò nuovamente il viso sulla scodella di macedonia e continuò a mangiare, facendo finta che nulla fosse mai successo.

La sua amica le suggerì che forse non era mai arrivata l'e-mail. "perchè mai?" chiese Clarice... perchè qualche giorno prima che lei spedisse la mail era arrivata una notifica che avvertiva che stava per scadere il contratto per quella casella di posta.
Infatti a Clarice era venuto il dubbio più volte e avrebbe volentieri inoltrato la mail ad altri indirizzi, ma aveva paura di risultare petulante, pesante, opprimente.
Avrebbe potuto chiamare il suo amico Tayne, che sicuramente le avrebbe detto: si la casella è ancora attiva, oppure no la casella non è più attiva.

Quel che desidera pensare adesso è che l'e-mail sia certamente arrivata, ma questa persona non ha più alcun interesse a risanare un rapporto.

Ora è seduta sul divano che mangia la sua macedonia assieme ai gatti che le siedono accanto guardandola negli occhi.