venerdì 19 giugno 2009

Il giudizio di un gatto

[...Ero con Nik, Bedo e Grido. Tutti e quattro stavamo per partire, quando Nik ci disse che bisognava andare a prendere l'alcol e la droga. Spendemmo 50€ a testa tra birre e droga... io non ero poi convinta perchè tanto sapevo che non avrei consumato nulla di tutto ciò, salvo le birre.
Cambio scena
Mi dissero che dovevano improvvisamente partire per la Russia e che andavano con la macchina di qualcuno che gli dava un passaggio, quindi iniziammo ad organizzare tutte le valigie, benchè io sarei partita.
Tirai su da terra il mio asciugamano che era pieno di falene, bruchi giganti, ragni schiacciati e altri insetti giganti mezzi morti.
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Qualcuno mi disse che doveva scrivere le parole con Q, quelle con la CQ e quelle con la C.
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Stavo finalmente sostenendo il mio esame di filosofia; il giudice era un gatto nero, che scappò all'improvviso.
La professoressa mi chiese di parlare del primato della ragion pratica di Fichte, ma io le citai il sommo bene di Kant, nonchè i tre principi di Dio, immortalità dell'anima e libertà.
E ad un certo le dissi che nonostante tutto siamo tutti HOMO HOMINI LUPUS.
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Andai a chiedere a Martina se mi prestava il cane che doveva fare da giudice, ma mi disse che era impegnato; quindi presi il mio gatto rosso Mimi. Lo misi al posto del giudice e continuai a parlare. Mimi dopo circa trenta secondi si addormentò, e i professori mi dissero che se i gatti dormono ascoltano meglio...]

[...Mi trovai con mia mamma e con il mio ex in un negozio di bambini; mia mamma era nuovamente incinta, non l'aveva ancora detto ma tutti lo sapevamo! io le presi una bellissima cornice a forma di pesce entro cui avrebbe potuto mettere la sua foto assieme al nuovo bambino (sarebbe stata una bambina, piccola e bionda!).
Il mio ex vagava alla ricerca di un accappatoio per sua cugina...]

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