giovedì 10 luglio 2008

Feticismo psicoanalitico

[...Erano finalmente usciti i voti degli ultimi 3 esami: psicanalisi, storia e metodi della psicologia e qualcosa come psicopedagogia. I voti erano stati esposti dalla Pellizzoni in una bacheca presso un'antica cantina. Questa cantina era grigia e piena di vecchie cose di metallo; in una parte di essa c'erano delle scalette che portavano in un piccolo vano, accanto al quale c'era la bacheca con tutti questi voti.
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Ero andata lì con Yola. E oltre a noi due la vecchia cantina era piena di mamme di studenti che guardavano i voti, io pensai che questi studenti erano piccoli e avranno avuto all'incirca non più di 10 anni. Cercai il mio voto di psicanalisi; e questo non era scritto in trentesimi come era solito fare, bensì in rapporto parte superata dell'esame, parte non superata. All'inizio guardai e c'era scritto 59/69 (il 59 mi sembrava un 29 perchè era stampato male, quindi così d'impatto pensai che avevo preso 29... poi m'accorsi che erano altri i rapporti). Chiesi perchè la Pellizzoni aveva preferito far così, anzichè com'eravamo tutti abituati. Mi venne risposto che le era più semplice. Infatti accanto vidi scritto che io avevo superato 2/3 dell'esame. Inizia a fare dei calcoli e venne fuori che il mio voto corrispondeva forse ad un 25. Non ero per niente contenta.
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Ora mi basai sugli altri esami, e di loro avevo passato solo 1/3 dell'esame... non ero affranta, ma incazzosa ed inacidita perchè non capivo cosa avevo potuto sbagliare. Poi pensai: ma l'esame di psicologia dinamica e quello di psicanalisi che ho fatto solo lo stesso o due diversi? mah!?
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Ora eravamo io, Michele, una ragazza mora e piccolina e Yola fuori dalla facoltà, che fisicamente sembrava un po' il galilei, un po' il porticato del bar del campeggio di lazzaretto, un po' il nordio. Infatti era il nordio, benchè lì si tenessero le lezioni della facoltà di psicologia ed architettura. Dovevamo sostenere l'esame di psicanalisi; entrammo e cercammo dapprima una stanza per ripetere, poi avremmo cercato quella vera e propria dell'esame. Dentro la scuola era pieno di ragazzi che andavano da una stanza all'altra; e le porte erano fatte in modo molto strano: un misto tra blu acciaio e ceruleo, al posto della maniglia c'era un triangolo di metallo, e non c'era la maniglia vera e propria; chissà come si potevano aprire queste porte...
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Proseguimmo con la nostra ricerca dell'aula, finchè capitammo in un grande atrio dentro il quale c'erano diversi studenti che stavano studiando, ripetendo, ripassando... ma quest'atrio dava diretto su un'aula dentro la quale si stava facendo lezione; l'aula infatti aveva una finestrella nella parete grazie alla quale si poteva vedere e sentire tutto.
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La ragazza piccola e mora con cui ero la entrò nell'aula, fuori dalla quale c'era l'etichetta: farmacologia. La professoressa, riccia, bionda, un po' simile alla Passolunghi, si arrabbiò e chiese alla ragazza: chi era, cosa ci faceva la, e se era quantomeno in grado di dirle che corso fosse quello. Io dall'esterno cercavo di suggerirle che forse era un corso di architettura... ma la ragazza mora rispose che era un corso di "esplosivi". Al che la professoressa simile alla Passolunghi le disse che non era assolutamente così e le chiese scortesemente di lasciare l'aula. Io mi chiedevo perchè non poteva assistere considerando che non eravamo a scuola, e che non c'erano le classi predefinite.
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(fuori pioveva e diluviava) Ci sedemmo tutti attorno ad un tavolo nell'aula accanto a quella entro cui si stava facendo la lezione. D'improvviso entrarono due ragazze mezze nude, bionde, che parlavano un italiano accentato, e dall'aspetto alquanto fetish: indossavano un paio di mutandoni neri di pelle con delle cinghie che scendevano; una cintura borchiata e null'altro. Su entrambi i capezzoli avevano due piercings: uno di metallo e sopra uno blu, avevano dei guanti di pelle e delle scarpe coi zatteroni in pelle lucida. Una delle due ragazze aveva i capelli leopardati raccolti in una coda anni '80, l'altra li aveva sciolti; mi chiesi perchè indossassero un paio di mutandoni "della nonna" anzichè un perizoma o un tanga...
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Una delle due ragazze girava tra i banchi e distribuiva fotocopie, l'altra, quella con la coda anni '80 faceva lo stesso, ma lei pure parlava. Valentina, la mia compagna di corso, appena le vide disse: eccole, sono loro quelle due che avevo conosciuto alla festa! e le riconobbe come facce note. Quella con la coda disse "e si, lei è la mia conquilina" riferendosi all'amica fetish, e poi si corresse "non inquilina, ma concubina" alludendo a qualcosa di prettamente sessuale; come se le due si dessero al sesso fetish dalla mattina alla sera, ma come se tra le due fosse proprio lei, quella con la coda, a portare avanti i giochi...]

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Cavolo, ok, c'è la coda leopardata che non m'appartiene come gusto, ma per il resto sono proprio io eh?
Ciao :-)

Anonimo ha detto...

belle le tipe fetish!!
spero di fare un sogno premonitore al riguardo!!

SiD` ha detto...

dove cazzo hai trovato una immagine che descrivesse così alla lettera il tuo sogno?!?

Lapantigana ha detto...

Per Paolo: ...la coda leopardata è la parrucca che indossi per le occasioni speciali... non essere bugiardo...
(P.S. se un giorno dovessi farti una diagnosi direi che soffri di "scopofilia"... non dovrò rimembrarti io il tuo nudo e bianco sedere... che amava farsi osservare...)

Per Gubbo: ti spiego... lo farai il sogno, ma non di certo con Patrizia e Alicia, tantomeno con Serena... quindi mettiti il cuore in pace!

Per Sid: eheh... 4chan è una risorsa per ogni tipo di richiesta!