sabato 19 luglio 2008

Sensualità femminile

[...Ero in campeggio a Lazzaretto, assieme ai miei nonni, ai miei genitori e dall'altra parte del campeggio c'era pure Yola. Dovevamo andare al mare assieme; c'era bel tempo, faceva pure caldo, ma qualcosa mi diceva che non era tempo nè giorno d'andare in spiaggia. Iniziammo a preparare tutte le borse per la spiaggia, i materassini e pure una valigia con dentro un sacco di vestiti. Preparata e vestita avevo con me un borsone e un'altra borsa dentro cui c'erano materassini, stuoie...
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Sarei passata a prender Yola col motorino ad una certa ora. Il motorino posteggiato dietro la roulotte si rivelò un vecchissimo "ciao" che aveva le sembianze più d'una bicicletta, anzichè d'u motorino. Io non sapevo guidarlo quell'aggeggio! Come cavolo avrei fatto? Panico totale; ero in ritardo, Yola stava aspettando e non avevo un mezzo per andarla a recuperare.
Le soluzioni erano due: mi sarei potuta rintanare nella roulotte e far finta di niente, come andar fin lì a piedi, ma ci avrei messo una vita. I miei genitori mi dissero che non avevano l'auto, pertanto o guidavo quello strano aggeggio o non c'era nulla da fare. Facendo un due calcoli capii che se mi fossi portata dietro tutte quelle borse allora sarei caduta dal ciao; quindi dovevo eliminare qualche valigia; per non parlare del fatto che Yola pesava più di me e che avrebbe sicuramente avuto più borse di quelle che avevo io.
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Ci trovammo in una specie d'aula magna, come quella di economia; ma molto molto più grande. Dentro c'erano un sacco di vestiti e ancor più manichini. Paolo Guglia coordinava la gente affinchè questa togliesse gli abiti dai manichini, se li provasse e li mettesse sugli appositi appendiabiti; così da ordinare il tutto ed allestire l'auditorium per l'esibizione di abiti.
I manichini erano posseduti da spiriti cattivi, me ne accorsi perchè mi sorridevano e mi facevano facce: avevano denti appuntini e sguardi assassini; e quando qualcuno osava spogliarli per indossare i loro vestiti queste persone divenivano immediatamente indemoniate.
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Vidi una ragazza, bella, alta, capelli lisci mori e ben tenuti, magra e ben vestita. Indossava un vestito indemoniato... dunque iniziò a non esser più lei. Ci appartammo ed iniziammo a baciarci: la guardia dell'aula magna ci scrutava con la punta dell'occhio. Che io fossi diventata un'esibizionista? pensavo solamente ad una cosa: per me era normale e naturale baciare una ragazza, nonchè portarmela a letto; per tutti gli altri non lo era; quindi dovevo assolutamente aprofittare della situazione: le ragazze erano possedute, disinibite, quindi avrei potuto far di loro quel che volevo... (Marco non sarebbe stato contento di ciò...).
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Capii all'improvviso che non mi piaceva baciare quella ragazza: aveva i denti storti e un po' rovinati dal fumo; quindi la scacciai.
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Tornai dentro l'aula magna; Paolo Guglia continuava a coordinare la gente non sapendo che togliendo gli abiti ai manichini tutti sarebbero diventati posseduti ed indemoniati.
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Puntai gli occhi su un manichino biondo, capelli lisci fin le spalle, con la frangia; faccia da porcellana, perfetta, senza una ruga. Questa mi sorrise: gli occhi divenirono rosso fuoco e i denti appuntiti e maligni. Col pensiero mi disse "non riuscirai a far desistere gli altri". La bambola aveva capito che io sapevo... io le risposi con una smorfia... ma lei continuò "gli altri ci spoglieranno e diverranno indemoniati, non fermerai tutto questo"...]

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