sabato 24 maggio 2008

Antichi presagi

[... io e Michele andavamo avanti ed indietro per la città, che non somigliava per nulla a Trieste, ma che era Trieste! Prima ci fermammo in un pub texano un po' all'aperto, dove iniziammo a bere molta birra. Stavo così bene in sua compagnia... e avrei tradito volentieri mio moroso, senza tanti se, tanti ma!
Cambio scena
Giravamo per questo pub, che divenne poi una sorta di luna park in riva al mare. Eravamo totalmente ubriachi, tanto che lui mi reggeva per non lasciarmi cadere. Non mi preoccupavo di nulla, tanto sapevo benissimo che mio moroso era in Spagna.
Cambio scena
Dovevo assolutamente trovare una buonissima bottiglia di vino da portare a cena! Michele mi indicò la bottiglia che stava sull'antica barca in legno ormeggiata in porto; barca questa che era visitabile, ma anche piena di spiriti.
Entrammo nella barca strisciano dall'oblò; era piccola dentro, e provavo un terribile senso di claustrofobia; mi tolsi il cappotto e cercai di mettermi a mio agio. Il mobile che conteneva la mia bottiglia di vino era ricco di bacardi e vodka, tanto che tra tutte quelle bottiglie non riconoscevo il vino che doveva rubare!
Cambio scena
Entrai nelle stanze da letto della barca: in una stanza c'era una bambina di circa 7 anni, con una lunga camicia da notte bianca, dal viso pallido, e dai lunghi capelli biondi raccolti in due trecce che mi raccontava che a forza di esser stata richiamata dal mondo dei morti ormai il suo spirito era intrappolato in quella barca. Distesa sul letto, ranicchiata e dal corpo totalmente rinsecchito c'era sua sorelle; più piccola di lei, e morta in tenerà età... Mi facevano paura quelle bambine, non volevo guardarle perchè erano spiriti, erano morti che mi parlavano. E sapevo in quel momento, come ho sempre saputo, che una volta affrontata la paura di guardarli in faccia, si sarebbero ripresentati per chiedermi aiuto; perchè io il dono ce l'avevo...]

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