sabato 26 aprile 2008

Giocare è bello! Parlare di se stessi ancor di più!

E' difficile scrivere un'introduzione, nonchè spiegare il senso di questo "gioco". In realtà non è difficile, ma è difficile per me, che voglio render sempre tutto così pomposo e barocco...Detto in parole terribilmente molto povere:Sono andata sul blog di Paolo (http://amfortas.splinder.com/) e ho iniziato a leggere quella colorita e simpatica descrizione che ha fatto di se stesso. L'ho letta, mi ha fatto ridere e sorridere e poi mi son ritrovata nella lista delle sei persone che dovevano "partecipare al gioco".

Quindi, ordunque:
- indicare il link di chi vi ha coinvolti (Paolo, l'ho detto... da non confondere con Guglia, ma da confondere con uno dei fratelli Bullo!)
- inserire il regolamento del gioco sul blog (credo sia questo... mah...)
- citare sei cose che vi piace fare (citerò)
- coinvolgere altre sei persone (coinvolgerò)
- comunicare l'invito sul loro blog (comunicherò)

1) Quando ho del tempo libero, non ho da studiare o da far altre cose, amo mettermi davanti al computer e perder ore a far stronzate, nel vero senso della parola. Dove per stronzate intendo, dapprima aprire youtube e guardarmi gli innumerevoli, ormai visti e rivisti, sketch di Maccio Capatonda e di Mariottide. Poi apro i vari blog (Gubbo, Sid, Paolo...) e in base al momento ed al blogger posto un commento più o meno stupido o più o meno intelligente. Nel frattempo apro "yahoo answer" ed inizio a leggere tutte le varie domande della sezione "salute mentale" (che è quella che preferisco) e non solo, quindi mi animo di cavolate e lascio qualche risposta.

2) Ho sempre amato romper le palle alla gente e dar fastidio, talmente da farla innervosire. Citerò dunque i migliori momenti: alle elementari durante l'ora di pranzo ognuno di noi, a turno, doveva alzarsi ed andare in cucina a riempire la brocca dell'acqua; quel giorno era toccato a Giulio Cante: Giulio si alzò con la brocca vuota e tornò con la brocca piena, ma io nel contempo stavo pensando a chissà quale "scherzone" fargli e così mi venne in mente: proprio quando si stava sedendo sulla sedia, con la brocca in mano, io gli allontanai la sedia, così lui cadde a terra e la brocca gli si rovesciò addosso!!! tutti ridevano: io e lui compresi (le maestre un po' meno, infatti mi misero in punizione per una settimana intera).Una sera mia mamma e mio papà dovevano uscire per andare a quei soliti concerti che si fanno i primi giorni di gennaio al palatrieste, ed avrebbero salutato sindaco, gente della confcommercio e chi più ne ha più ne metta. Quel pomeriggio mia mamma mi aveva fatto alterare terribilimente, quindi, giustamente, pensai di attaccarle un pezzo di scotch (molto grande e molto lungo, ricordo) sulla parte bassa della gonna (a metà serata mi arrivò una telefonata da parte sua in cui mi diceva che evidentemente aveva partorito una figlia stupida).D'altro lato, esiste pure la sfacettatura negativa e per niente etica del romper le palle: il vendicarsi. Infatti amo vendicarmi di chi mi fa un torto. Lo so che non è moralmente corretto, ma chi se ne frega, dico io: se qualcuno mi prende il culo, mi insulta o quant'altro riceverà sicuramente, da parte mia, qualcosa in cambio.Nella mia vecchia classe delle superiori c'era un individio che stava antipatico a tutti, in particolare a me. Venni a sapere, un giorno, che lui mi sfotteva terribilmente con tutti. Decisi dunque, che dal giorno seguente la sua media scolastica, che era molto traballante già di suo, sarebbe arrivata ad un punto di non ritorno! Essendo sempre stata una delle più brave in latino, ed essendo sempre stata molto buona e simpatica passavo la versione a tutti, facendo prendere anche dei signori voti! Ma lui, stranamente (si noti il tono ironico), era l'unico che, benchè mi chiedesse la versione, continuasse a prendere 3 o 4. Dedicavo 10 o 15 minuti del tempo concesso per il compito alla stesura perfetta di una storia puramente inventata, dai toni latini, logicamente, che davo unicamente a lui!

3) Amo ascoltare la gente, la gente sconosciuta che incontro per strada, sugli autobus, in momenti a caso della mia giornata. Amo sentire le loro storie: più son diverse dalle mie più son affascinanti. Amo idealizzare alcune persone, al punto da renderle immortali ai miei occhi ed invincibili. Amo ascoltare la gente conosciuta, molto conosciuta che riesce a farmi capire realmente quel che gli passa per la testa...
Amo immaginare che loro sanno che ci sono, benchè, sono tristemente consapevoli della mia freddezza sentimentale e della mia terribile difficoltà psicologia nel dimostrar qualsiasi forma di affetto.

4) Amo star "per le mie", isolarmi nei miei pensieri e nelle mie scritture, che mi aiutano ad esternare ciò che penso. Ho sempre letto molto, sia che fossi in solitudine, che in compagnia (lunghi viaggi in treno o in aereo, pomeriggi al mare...), e tornata a casa la prima cosa che facevo era prender spunto da quegli scritti per la mia vita reale. Ho sempre amato sottolineare piccole frasi o piccoli pensieri che leggevo e rileggevo sui libri. E tutto ciò mi ha sempre accompagnata in quello che io chiamo "mondo onirico", quell'unica fetta della mia realtà in cui so di esser realmente me stessa; quell'unica fetta di verità in cui se voglio ammazzo qualcuno, vado a letto con una donna o giro nuda per la città.

5) Amo la mia poca sistematicità e la mia vita incasinata che mi porta, sempre e comunque, a far le cose di corsa e ad arrivare perennemente e costantemente in ritardo! Amo dunque il correr di qua e di la coi minuti contati sapendo che riuscirò a far tutto solamente per una qualche mistica grazia divina. E tutto ciò si rispecchia in quel che scrivo: incasinato, dai periodi terribilmente lunghi e noiosi, dalle parole inventate (quiddita... per esempio) e dai concetti comprensibili solamente da chi mi conosce, almeno un po'... Magari ascoltando quella musica gotica, ma talmente gotica che non è attribuibile nemmeno al medioevo più sacro (QNTAL, mediaeval baebes, corvus corax...), o quella musica talmente celtica, dalla scozzese alla brenote, passando per un po' d'irlandese e gallese, che ti fa venire i brividi alla sola idea... (Deanta, Danu...)

6) Amo uscir di casa vestita e "conciata" in maniera terribilmente pacchiana: pantaloni rossi iper attillati, corpetti neri super stretti, cerchietti di tutti i colori, stivali alti di pelle, rossetto bordeaux o rosso "via roma" (è questo l'aggettivo che gli è stato attribuito)... Amo parlar con toni pomposi ed espressioni latine (come: conditio sine qua non, in primis, ex aequo...). Amo metter le scarpe con i tacchi, talmente alti da prender quei 10 centimetri che mi mancano.

Avrei da aggiungere altre mille cose... ma credo di aver anche sforato le "sei possibilità" concessemi...

Coinvolgo in questo "simpatico" gioco:
- Gubbo, alias mio moroso: http://www.facciapienadilarve.it/wp/
- Sid, alias "un mio amico ghey" (non è ghey, anzi... è molto etero!!!): www.sugata.eu
- Paolo Guglia, alias "della SAS": http://radici-trieste.blogspot.com/
- Borzo, alias "borzo" (non ho altri modi per definirlo... sarà che non lo conosco nemmeno molto bene!): http://borzo2.blogspot.com/
- Giulia, alias "Giu, che conosce un sacco di cose di me, pur non avendomi mai vista...": http://migiustifico.giovani.it/
- Yola, alias "La mia amica, non una, ma LA": http://yola1988italy.spaces.live.com/

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Prima una domanda.
Perché non ci prendo mai con la parola chiave che autorizza il commento?
E solo qui eh?
Poi.
Ti do un'anteprima: un altro mio racconto è stato scelto per un'antologia, ma questa volta non metterò su tutto quel casino.
Ormai sono uno scrittore affermato.
Ancora.
Stare per le tue e rompere le palle?
Meraviglioso!
Ciao!

Lapantigana ha detto...

tu sei nato in quanto scrittore affermato! Questa notte comunque ti ho sognato: a te e famiglia! Tra poco leggerai!!!

...io al massimo diventerò una noiosa che scriverà i propri sogni in una sorta di zibaldone...