lunedì 28 aprile 2008

Non è mai troppo tardi per ricominciare

[...diluviava a dirotto; presi la moto e passai la galleria di Montebello: dovevo andare al Galilei. Dato che pioveva attaccai la mia moto, di vecchio stile, al portapacchi di una vecchia zastava rosso mattone modello sovietico! Chi la guidava non si accorse di ciò, quindi io dovetti rincorrerli per tutta via vergerio; ma questi improvvisamente girarono contromano per via del ghirlandaio, poichè dovevano mettere la "bellissima" macchina nel garage! Io li rincorsi dicendogli che dovevo prendere la moto.
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Presi la macchina perchè pioveva decisamente troppo: la mercedes bianca. Erano quasi le 8.10 e stava per iniziare scuola: era veramente tardissimo. Mia mamma mi trovò un parcheggio sotto il portone di casa di Marco, il moroso di Yola. Io le dissi di attendere: tornai a casa con la macchina perchè dovevo assolutamente truccarmi: ero uscita senza crema e senza fondotinta!!! e in quelle condizioni non potevo di certo andare in giro; ma la strada da fare, benchè non fosse tanta, era molto trafficata a causa del tempo che non era dei migliori.
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Invece che prendere la strada per la galleria di montebello andai verso la val Rosandra. Lì trovai Paolo con suo nipote Giacomo, Franco e Barbara che stavamo assieme, Tiziana la mamma di mio moroso, e qualche mio conoscente che mi guardava mentre osservavo le pietre.
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Dovevo arrampicare una difficilissima parete di quarzo grigio, che aveva un'aria molto spenta e triste: sentirlo e toccarlo mi provocava un'immensa malinconia. Dall'alto della mia scalata libera, senza corda, nè imbrago, ma scalza e ben vestista, chiedevo a Tiziana come potesse esserci del quarzo grigio in valle; mi sentì immediatamente sotto osservatorio, poichè lei iniziò a chiedermi per filo e per segno, come era solita fare la mia professoressa di geologia, le qualità delle rocce e del quarzo, nonchè la scala di Mohs. Paolo teneva Giacomo per mano e gli spiegava le varie pecularità di quel che lo circondava, facendo capire al bambino l'importanza di quel che era presente senza soffermarsi troppo sulle caratteristiche delle pietre e dei minerali vari. Franco e Barbara: lei ben vestista e molto bella, lui con un giubotto rosso e totalmente pelato, discutevano del fatto che forse avevano sbagliato tanto, ma che non era mai troppo tardi per ricominciare ad amarsi... Io continuavo a scalare... continuavo e continuavo... a piedi scalzi...]

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