Erano ormai le 4 di pomeriggio, tra poco avrebbe fatto scuro e non potevo scappare col buio: di notte uscivano dalle loro tane i violentatori e i maniaci. Continuavo a correre. Riuscì ad uscire dal labirinto e subito dinanzi c'era una casa: non era una casa qualunque; era la casa di qualcuno che conoscevo! Quella era la prima casa del rione Greece, peccato che non riconoscessi nulla di quello che c'era la. Ed ecco che dal nulla comparvero da dietro un angolo Ceci e Yola: avevano il fiatone, ma sembravano abbastanza calme. Blateravano qualcosa, ma non capivo quel che mi cercavano di dire. Io me ne infischiai dell'ora tarda, di quel che mi dicevano loro e del buio che stava scendendo: continuai a correre vero l'infinito.
Cambio scena
Girato l'angolo mi si presentarono davanti degli uomini dalle sembianze zoombiche, uno di loro mi prese ed iniziò a sbattermi la testa su una grande pietra. Io urlavo, mi dimenavo, ma lui cercava di spogliarmi per violentarmi. Nella mia testa risuonavano le parole di Ceci e Yola: te l'avevamo detto di non viaggiare col buio. Loro infatti erano rimaste ospiti dalle persone che abitavano quella famosa casa, conosciuta e sconosciuta allo stesso tempo. Perchè avevo viaggiato di notte? perchè dovevo raggiungere la casa di Norma al più presto!
Cambio scena
In qualche strano modo, difficile da comprendere, riesco a scappare dal maniaco. Di corsa torno alla conosciuta, sconosciuta casa abitata. ...]
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