domenica 6 gennaio 2008

Incontri estivi

"... Era tardi, sempre e comunque tardi. Cercavo di sbrigarmi: mi era impossibile fare più veloce di quanto già facessi. Dovevo andare a quella "benedetta" festa di Pod (il quale era nel sogno una donna). Prima di andare alla festa dovevo preparare due valigie piene zeppe di vestiti; il motivo? era un requisito per entrare alla festa! Giravo con la macchina per le zone di Via Giulia e rotonda del boschetto, totalmente a caso, sapendo che era tardi!!!
Cambio scena
Che fame! Che fame! Presi il panino che stava nella mia borsa: prosciutto cotto tagliato grosso e formaggio. Inizia a guidare verso salita di Gretta: verso la panetteria che quand'ero alle elementari mi dava la merenda ogni giorno: the e pizzetta. Entrai e dentro vi ci trovai mio papà: strana cosa... mio papà non è abituato a frequentare quei luoghi; eppure parlava con la donna della panetteria come fossero amiconi di vecchia data. Le ordinò dei panini e del salmone affumicato (mah?!). Anch'io volevo un panino, ma non me lo diedero perchè stavo ancora mangiando il mio.
Cambio scena
Chissà chi lavorara ora nel tabacchino sotto la scuola. Chissà chi. Ecco chi: Giusy. Giusy Maranzana, sono cresciuta assieme a lei: ogni estate ci vedevamo in campeggio a Muggia ed eravamo grandi amiche all'epoca; ora? ora non sappiamo nemmeno se l'altra ancora esiste.
Ed accanto a lei si materializzarono dal nulla Nicole Sottile col nonno e Roberta Giorgini. Nicole mi chiese come andava col lavoro e con lo studio; le dissi tutto bene e le raccontai delle numerose volte che vedevo suo nonno in pescheria. Quale nonno? mi chiese... Bè, uno dei due, fu la mia risposta. All'improvviso m'accorsi che avevo lasciato l'auto posteggiata praticamente in mezzo alla strada e per di più avevo tirato in fuori lo specchietto così che potesse ingombrare maggiormente. Infatti stava arrivando l'autobus e sapevo che non sarebbe riuscito a passare in quella strettoia. Nicole, Roberta, Giusy ed il nonno di Nicole se ne andarono salutandomi da lontano con grandi cenni delle mani. Mio papà era sempre in panetteria.
Cambio scena
Monto in macchina per spostarla, ma non c'è abbastanza tempo: l'autobus sta per schiacciarmi. Cosa faccio??? cosa??? mi chiedo! Quindi mi siedo e la metto in moto, ma stranamente non riusciva a partire: era in salita e non c'era abbastanza benzina. Inizia a farla muovere col pensiero, dunque. Arrivata proprio dinanzi alle scuole elementari c'erano lì Riccardo e suo papà. Chiesi ad entrambi, giusto per confermare ancor di più la mia ignoranza in materia tecnico-scientifica cos'era accaduto alla macchina che fin pochi miuti prima non voleva andare in moto. Riccardo la guardò attentamente "E' stata la fusione fredda" mi disse. E suo papà facendo dei cenni con la testa confermò tutto ciò, orgoglioso del figlio, presto ingegnere. Io dissi "Ah si vero la fusione fredda" con aria saputella, non sapendo minimamente di cosa stessero parlando... Iniziò dunque a passarmi per la testa, come fanno a volte i pensieri casuali che poi non riesci più ad eliminare, il duale neutro greco: to, toin, toin, to. E continuavo a pensarci. Alzai lo aguardo verso Riccardo e suo padre e inizia ad interrogarli spocchiosamente su Marziale.

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