sabato 12 gennaio 2008

Questa notte sapevo dov'ero

Di notte si sogna: persone, oggetti, ambienti, animali, luoghi, aspetti trascendenti ed essenziali della propria vita.
Questa notte sapevo dov'ero, sapevo dove mi trovavo e verso dove stavo andando.
Sapevo che il mio corpo, malato, sudato, febbroso, si trovava nel letto di mia mamma; gli occhi erano chiusi, quasi raccolti nel sonno; la testa con i capelli, che più si bagnano più diventan ricci, nascosti dalle coperte.
Sapevo pure che i miei pensieri non avevano un nome... come ne avevano infiniti di nomi.
"... chissà se mia mamma capiva cosa fosse il modulo A, quel modulo che stava morendo, non lo sapevo neppure io. E chissà se sapeva la reale storia dei Molk, quella che sapeva pure mio papà. E la risposta da parte della mamma sul nome "siluro molk" fu: chiedighe a Freud cossa el pensa dei siluri in mancaza del moroso che xe in Spagna.
Capii in quel momento che il mio corpo rimaneva a Trieste, ma che il mio pensiero sarebbe potuto arrivare in Francia e lo spirito in Spagna..."

[Le stranezze oniriche aumentano, l'interpretazione è più difficoltosa e la lontananza non aiuta.]

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